Circa una settimana fa l’esercito iracheno aveva dato notizia, ripresa dalla BBC, di aver riconquistato Nimrud, l’antica città assira irachena finita sotto il controllo dell’ISIS e il cui patrimonio archeologico era stato devastato dai jihadisti perché ritenuto un’eredità pagana nel 2015.
“Questa liberazione ha un alto significato sia per la comunità irachena che per quella internazionale. Ci troviamo ora all’inizio di una nuova battaglia, quella per la preservazione del Patrimonio Mondiale e per la promozione della culture come strumento di pace, dignità e orgoglio per tutti gli Iracheni. L’UNESCO è senza dubbio determinato a supportare il Paese nel valutare i danni e proteggere i resti da possibili futuri scempi e saccheggi. Questo richiama all’unità e alla coordinazione, costruite sul meglio delle esperienze e professionalità internazionali. Questo è vitale per l’Iraq ed importante per il resto del mondo, vitale anche per sostenere una situazione umanitaria tragica – ha commentato il direttore generale dell’UNESCO Irina Bokova – La protezione e la riabilitazione del patrimonio iracheno, a partire da Nimrud, è essenziale per ristabilire una situazione di coesione per il paese e tutta l’area. UNESCO intensificherà le proprie azioni nell’ambito del Piano di emergenza in atto in Iraq. Inoltre ci siamo impegnati a rinforzare le le attività di alfabetizzazione ed educazione all’interno della campagna #unite4heritage, a partire dalla scuole di Bagdad, per accrescere la consapevolezza della necessità di proteggere il patrimonio culturale.”
Fonte: whc.unesco.org/en/news