Si è conclusa nel pomeriggio di sabato 22 ottobre la XI edizione di Ravello Lab, i Colloqui Internazionali promossi congiuntamente da Federculture e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, che per due giorni ha visto oltre 60 tra rappresentanti del MiBACT, direttori di musei, operatori del settore culturale e stakeholders di diversa provenienza, impegnati in tavoli di lavoro nella splendida cornice di Villa Rufolo.
I tavoli di lavoro che hanno animato il Laboratorio di Ravello si sono concentrati sulle esperienze di pianificazione strategica in campo culturale, con particolare riferimento ai modelli di gestione in grado di sviluppare interventi di audience development, integrate da tecnologie digitali per la valorizzazione delle risorse culturali.
Di particolare rilievo il focus sui Piani di Gestione dei siti UNESCO, promosso da MiBACT, quale utile ‘protocollo’ per promuovere il processo di valorizzazione del patrimonio culturale dei territori. L’esito degli approfondimenti che hanno coinvolti gli operatori che hanno partecipato ai Colloqui di Ravello Lab saranno particolarmente utili in vista della VII Conferenza Nazionale dei Siti UNESCO, in programma a Roma nella prima decade di novembre.
I Colloqui di Ravello si sono sempre caratterizzati per un orizzonte europeo e per questo ampio spazio è stato dato alla comunicazione di Erminia Sciacchitano, della DG Cultura della Commissione Europea, relativa agli obiettivi dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale promosso dall’UE per il 2018; così come, rilevante è stato l’intervento di Sylvan Giguere, Direttore del Programma LEED dell’OCSE.
La sintesi dei Colloqui di Ravello è stata presentata dall’Ambasciatore Francesco Caruso, Consigliere del Presidente della Regione Campania per i siti regionali inseriti nella Lista Unesco, e da Rosaria Mencarelli, del Polo Museale umbro del MiBACT, che hanno presieduto i due tavoli di lavoro in cui si è articolato il Laboratorio. Dalla copiosa documentazione prodotta e dai numerosi spunti emersi nel corso dei lavori, saranno presto rilasciate le ‘Raccomandazioni’ di Ravello Lab, con l’obiettivo di fornire utili indicazioni ai diversi livelli istituzionali e al sistema delle imprese, per la formulazione di interventi operativi che favoriscano il processo di sviluppo a base culturale.
La presentazione dei primi risultati del Laboratorio di Ravello ha fornito lo spunto per un’interessante tavola rotonda a cui hanno partecipato il sociologo Aldo Bonomi, Direttore del Consorzio Aaster, Pierpaolo Forte, Presidente della Fondazione Donna Regina di Napoli, Renzo Iorio, che guida il Gruppo Tematico ‘Cultura motore di sviluppo’ di Confindustria, Michael Forschner, del Governo della Regione austriaca di Burgeland.
Nel suo intervento, il Direttore di Federculture, Claudio Bocci, ha ricordato come la traiettoria segnata dai Colloqui di Ravello abbiano già portato a significativi risultati quali l’istituzione della Capitale Italiana della Cultura e il recente Avviso del MiBACT ‘Progettazione per la Cultura’, che assegna 5,6 milioni di euro alla progettazione integrata di area vasta per territori di almeno 150.000 abitanti.
“Si tratta di provvedimenti – ha dichiarato Bocci- che hanno l’obiettivo di affermare una ‘cultura’ della pianificazione strategica e della progettazione integrata tra diversi livelli istituzionali e tra pubblico e privato che può dare un grande impulso allo sviluppo dei territori”.
Gli importanti risultati prodotti da Ravello Lab sono stati recentemente gratificati dalla Medaglia del Presidente della Repubblica che onora l’impegno dei Promotori dei Colloqui di Ravello.
“Siamo sinceramente grati al Presidente della Repubblica – ha dichiarato Alfonso Andria, Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturale- per questo importante riconoscimento che premia lo sforzo di elaborazione dell’intera community di Ravello Lab impegnata, sin dal 2006, a declinare in proposte e strumenti il rapporto che lega Cultura e Sviluppo”
I Colloqui di Ravello si sono conclusi con l’intervento di Antimo Cesaro, Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali e al Turismo che ha sottolineato l’importanza di rigenerare il contesto territoriale, spesso degradato, in cui sono inseriti i nostri ‘gioielli’ culturali e come sia dunque rilevante la qualità progettuale coniugata con una praticabile cantierabilità, in grado di dare il segno concreto dell’innovazione e dello sviluppo.