Dal 20 settembre 2016 e fino al 22 gennaio 2017 sarà possibile ammirare un nuovo straordinario reperto all’interno della mostra Annibale. Un viaggio, allestita nei sotterranei del Castello di Barletta. Da Tunisi, infatti, arriva la Corazza del Museo del Bardo. Il pezzo manca dall’Italia da quasi trent’anni, dopo la storica esposizione I Fenici, ospitata nel 1988 a Palazzo Grassi e il terribile attentato del 18 marzo 2015 che colpì il Museo più importante della capitale tunisina. Finora è stata esposta all’estero in solo in altre due occasioni.
La splendida corazza votiva, forse appartenuta a un mercenario italico, fu ritrovata nel 1909 in una tomba punica nel deserto tunisino, a KsourEssef . In lamina di bronzo dorato, realizzata con tecnica a stampo e decorata con incisione a sbalzo, la corazza fu forgiata nel III secolo a.C. Al suo ritrovamento, era posta in una nicchia ricavata nella parete, sopra il sarcofago in legno contenente lo scheletro del guerriero defunto.
Il prestito del Museo del Bardo, oltre la valenza culturale, ha un grande valore simbolico e politico e avviene per una precisa volontà delle istituzioni tunisine: il Ministero della Cultura, l’Institut National du Patrimoine, il Museo del Bardo. Dopo l’attentato al museo, infatti, la Presidenza della Repubblica Italiana aveva deciso di prestare alla Tunisia il busto di Annibale del Quirinale, che oggi è al centro dell’esposizione barlettana. Si era trattato di un gesto concreto e forte di sostegno al Paese africano ferito dalla violenza terroristica. Oggi, la Tunisia decide di contraccambiare quel gesto, prestando all’Italia uno dei suoi pezzi più importanti: la Corazza del Bardo, appunto. Un viaggio simbolico sulla rotta di Annibale – dall’Italia alla Tunisia e ritorno – oggi più che mai importante, perché segno di dialogo culturale, incontro tra civiltà, pace e tolleranza.
La Corazza del Bardo sarà esposta in una teca appositamente allestita e arricchirà un percorso espositivo già caratterizzato da pezzi unici. Oltre al Busto di Annibale, infatti, sono esposti nella magnifica cornice dei sotterranei elmi celtici da Bologna, Cremona e Brescia, un elefante in terracotta del Museo Egizio di Torino, reperti eccezionali dal Louvre, dai Musei di Firenze e Napoli, oreficerie e ceramiche ellenistiche tipiche della Daunia annibalica, una testa di Eracle in marmo, da Lucera.
La mostra è inoltre caratterizzata da un allestimento multimediale immersivo, con proiezioni in grande formato (una, in particolare, sulla cupola dei sotterranei, evoca in maniera molto teatrale e coinvolgente il viaggio in Italia del grande condottiero cartaginese), totem multimediali, schermi interattivi.
Una formula che ha finora conquistato il pubblico locale e dei turisti. Dalla sua inaugurazione, infatti, la mostra è stata vistata da oltre 8.000 persone: un record per il sito culturale barlettano. Un flusso di visitatori molto consistente è atteso anche nei prossimi mesi, grazie alla riapertura delle scuole e a vari eventi e incontri che completeranno il progetto culturale originale, ispirato all’omonimo libro di Paolo Rumiz, curato dall’archeologa Filli Rossi e promosso dal Comune di Barletta con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Nel bookshop sono disponibili il catalogo della mostra, una guida breve che raccoglie i testi dei pannelli, poster e gadget ispirati alle più famose immagini del condottiero.