Il 29 e il 30 giugno scorso si sono tenuti a Venezia delle interessanti iniziative per presentare alla comunità il progetto e il messaggio del patrimonio mondiale transnazionale dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane, iscritte lo scorso gennaio nella World Heritage List dei beni intangibili grazie al lavoro del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane, insieme all’associazione francese dei Perliers d’Art de France.
Presso l’Hotel Aquarius – Palazzo Pemma-Zambelli, è stata inaugurata la mostra fotografica dal titolo “Di mano in mano – Handing”, foto realizzate da Manuel Silvestri, che, attraverso “mani che parlano”, racconta la comunità dell’Arte delle perle di vetro, la collaborazione, i saperi artigianali, la loro trasmissione di generazione in generazione e la loro proiezione nel futuro. La vernice è stata occasione anche per proiettare “L’art de la perle de verre”, con la regia di Andrea Rizzo, nel quale le due comunità – quella dei maestri veneziani e francesi – si raccontano, parlano dei loro legami e dei valori nei quali si identificano, e di “Anime”, altro progetto video prodotto da Arte-Mide, con la regia di Marco Rossitti e presentato al Festival del cinema di Venezia nel 2019, che conduce lo spettatore in un itinerario tra fornaci e laboratori in cui si creano perle di vetro.
Il 30 giugno, nella stessa location, ha avuto luogo la performance “Yes, We Bead!” il cui obiettivo è avvicinare il pubblico ai saperi artigianali e alla loro trasmissione, alla creazione sostenibile, alla collaborazione.
La performance è stata un assaggio dell’opera “Through” che, realizzata dai membri della comunità dell’Arte delle Perle di Vetro su progetto dell’architetto Alessandra Gardin, sarà installata in settembre a Hotel Aquarius presso Palazzo Pemma-Zambelli. Alla performance è seguito il conferimento del premio “Rosetta”, creato da Alessandro Moretti, attribuito con cadenza annuale a chi, in ogni ambito culturale, abbia promosso la salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane. Il “Premio Rosetta” 2021, creato da Alessandro Moretti e dedicato a Luciana Battistin, è stato conferito alla Prof.ssa Mariassunta Peci e alla Dott.ssa Elena Sinibaldi – rispettivamente dirigente dell’Ufficio UNESCO e Focal Point per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura.
“Conoscere la vostra comunità è stata un’esperienza che può insegnare tantissimo alle istituzioni – ha detto Elena Sinibaldi, nel corso del suo intervento al conferimento del Premio Rosetta – E’ stata un’esperienza realmente collettiva, un modo per imparare assieme come si può lavorare e costruire reciprocamente, condividere e poi creare percorsi, valori, patrimoni. Con queste attività creiamo in qualche modo un immaginario per il futuro, quello a cui il vostro lavoro si ispira e che guida anche il nostro sguardo, nel nostro lavoro quotidiano. Crediamo profondamente che una politica e una lavoro istituzionale nel campo del patrimonio culturale immateriale sia realmente un’esperienza di vita pubblica e che quindi essa non possa prescindere dall’essere partecipata, condivisa, ascoltata. Crediamo che – affinché si possa comprenderne anche le sfumature – bisogna saperne leggere anche tutto l’aspetto di innovazione, la creatività, le contaminazioni che ci sono e ci saranno fra campo dell’arte e campo dell’artigianato: l’esperienza dell’Arte delle perle di Vetro ne è una testimonianza significativa.”
La dottoressa Sinibaldi, che ha seguito e accompagnato l’iter di candidatura dell’Arte delle Perle alla World Heritage List lungo tutto il percorso, ha anche suggerito come rendere davvero il riconoscimento UNESCO una chiave per il benessere della comunità: “Che bellezza, creatività e sostenibilità continuino ad aggregare, preservare e rafforzare una comunità aperta, che sappia coltivare le sue peculiarità ma anche continuare a dialogare con le altre espressioni della società civile che sono prossime, in questa città. Abbiamo lavorato tutti insieme ed oggi è una giornata speciale stiamo raccontando che <<si può fare>> qualcosa di davvero bello e significativo attraverso il lavoro condiviso, come espressione di tante anime della comunità e anche percorso di emancipazione”.