Si stanno per chiudere i termini di presentazione delle domande per partecipare al Master in “World Heritage and Cultural Projects for Development” – English and Spanish”, organizzati dall’Università di Torino e quella di Barcellona (per l’edizione in lingua spagnola).
La cultura è la nostra eredità del passato, le attività culturali sono tra i principali allo sviluppo nazionale, la creazione di occupazione e la coesione sociale. Questa è la visione che ispira il Master in patrimonio mondiale e progetti culturali per lo sviluppo fin dalla sua prima edizione nel 2003. Una visione ora completamente abbracciata dall’UNESCO, che indica sia il patrimonio culturale che la creatività come le basi per una società della conoscenza vibrante, innovativo e prospero.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile segna un notevole passo in avanti per lo sviluppo sostenibile in molti campi, e in particolare per la cultura. Un riconoscimento esplicito viene dato al ruolo fondamentale che patrimonio e cultura hanno nello sviluppo umano, funzionando da facilitatore e driver di sviluppo sostenibile. Allo stesso modo, l’ILO riconosce il ruolo delle attività culturali nel generare buone opportunità di lavoro.
In questo contesto, il Master in “Patrimonio Mondiale e culturali Progetti per lo Sviluppo” si propone fornire ai partecipanti le competenze e le capacità necessarie nella promozione di siti del patrimonio mondiale UNESCO, nonché di qualsiasi risorsa culturale nel quadro di uno sviluppo economico sostenibile .
Fulcro della struttura del Master saranno l’elaborazione di progetti economicamente validi, progettati intorno ad un ampio spettro di attività culturali nei settori del patrimonio naturale e culturale, industrie culturali e creative, e il turismo.
Il programma fornisce una solida base in una varietà di argomenti di economia culturali ed esplora in dettaglio le considerazioni economiche, sociali, istituzionali e legali che regolano le diverse Convenzioni UNESCO (Patrimonio Mondiale, immateriali, diversità delle espressioni culturali). Il programma pone anche l’accento sulle competenze di gestione strategica per la promozione delle risorse culturali.