“I musei non sono fatti per essere visitati ma per essere sentiti e vissuti”, dice lo scrittore turco Orhan Pamuk nel suo libri “Il museo dell’innocenza”. Lo sanno bene gli architetti gli ideatori dei più grandi e belli del mondo, dal Guggenheim a Bilbao al Centre Pompidou di Metz. A volte capita infatti che le collezioni d’arte e le grandi mostre siano ospitati in strutture meravigliose che da sole basterebbero una visita.
In Italia spiccano i due pregevoli esempi del Maxxi di Roma, frutto del genio di Zaha Hadid, e il Mart di Rovereto progettato dall’architetto ticinese Mario Botta.
Maxxi
Progettato nel 2009 dall’architetto britannico di origine irachena Zaha Hadid, il Museo nazionale delle arti del XXIesimo secolo di Roma ospita opere d’arte contemporanea, un auditorium, una biblioteca, una mediateca, un ristorante e sedi per esposizioni temporanee. La struttura, realizzata grazie al recupero di caserme militari in disuso, è essa stessa un’opera d’arte e offre in sequenza alcune gallerie illuminate dalla luce naturale, filtrata da un particolare sistema di copertura; le pareti curvilinee e la complessità dei volumi caratterizzano la sede. Il museo è dedicato alla sperimentazione e all’innovazione nel campo delle arti e dell’architettura e, infatti, accoglie all’interno due istituzioni: il MAXXI arte e il MAXXI architettura. Le collezioni permanenti promuovono l’arte contemporanea con più di 300 opere – dalla pittura alle installazioni, dalla scultura alla fotografia e all video arte – provenienti da tutto il mondo e un’attenzione particolare agli autori italiani e più di 50mila progetti, 25mila fotografie e modelli di progetti architettonici.
Mart
Dal 2002, il Mart di Rovereto ha sede nell’edificio realizzato su progetto dell’architetto ticinese Mario Botta, in collaborazione con l’ingegnere roveretano Giulio Andreolli. Baricentro dell’edificio è la grande cupola di vetro e acciaio che sovrasta la piazza centrale di accesso al Museo. La copertura, in dialogo costante con la luce, sviluppa una superficie di 1.300 metri quadri, ha un’altezza massima di 25 metri e un diametro di 40 metri, esattamente come il Pantheon a Roma. Per le facciate, in richiamo alla quinta Settecentesca di corso Bettini, Mario Botta ha scelto come materiale di rivestimento la pietra gialla di Vicenza.
Milwaukee Art Museum
A Milwaukee, sul lungolago Michigan, l’archistar spagnolo Santiago Calatrava ha realizzato nel 2001 il padiglione Quadracci, spazio espositivo d’arte contemporanea, e il ponte pedonale rialzato Reiman che lo collega al Milwaukee Art Museum, sede anche del War Memorial Center e del palazzo Kahler. Il grande padiglione, realizzato in calcestruzzo bianco con 72 nervature metalliche, ricorda una maestosa vela mobile, ispirata alla dentatura di un capodoglio, in omaggio alla cultura della città americana strettamente connessa al lago. Un elemento singolare e simbolico del museo è lo schermo mobile posto in cima al padiglione, le cui ali aperte raggiungono l’ampiezza di 66 metri e che si richiudono durante la notte o in caso di cattivo tempo.
ArtScience Museum
Sembra un enorme e suggestivo fiore di loto, che fluttua sulla marina Bay Sands di Singapore, davanti all’oceano: l’Artscience Museum, progettato nel 2011 dall’architetto israeliano Moshie Safdie, è costituito da 10 strutture, grandi petali che si protendono verso l’alto e che sono ancorati a una base rotonda al centro; ogni struttura, provvista di impianti di illuminazione sostenibile, ospita uno spazio espositivo. L’ingresso al museo è costituito da un padiglione in vetro mentre ascensori e scale mobili consentono l’accesso alle varie gallerie, disposte su tre livelli; il tetto a forma di disco raccoglie l’acqua piovana e la drena, creando una cascata che attraversa il museo e finisce in un laghetto di ninfee.
Guggenheim Bilbao
Progettato dall’architetto canadese Frank O. Gehry, il museo d’arte contemporanea di Bilbao è uno dei quattro appartenenti alla fondazione Guggenheim assieme a Venezia, New York e Berlino. Di grande impatto architettonico, la struttura irregolare è stata definita di stile decostruttivista per le sue eleganti curve e per le linee movimentate. Per costruire il museo sono stati utilizzati 33mila lamine di titanio, blocchi di pietra calcarea lucidati al momento della posa e 2.500 lastre di cristallo che costituiscono le parti trasparenti dell’edificio. Un ponte elevato attraversa parte del museo che, visto dal fiume Nerviòn, sembra avere la forma di una nave, in omaggio alla città portuale che la ospita, mentre i pannelli brillanti assomigliano alle squame di un pesce. Inaugurato nel 1997, il museo d’arte contemporanea è diventato sin dalla sua apertura un’importante attrazione turistica.
Museo do Amanhã
A Rio de Janeiro, sul molo di Mauá, sorge il nuovissimo museo del Domani, progettato dall’architetto Santiago Calatrava per il piano di sviluppo e di riqualificazione della città brasiliana in vista dei prossimi Giochi olimpici. L’edificio si sviluppa su due livelli: il primo, con vista panoramica sulla baia di Guanabara, è riservato alle mostre temporanee mentre il livello inferiore ospita gli uffici, le strutture educative, un auditorium, un negozio, un ristorante e gli archivi. Lo stile di Calatrava è inconfondibile: la bianca struttura espositiva sembra galleggiare sul mare come una nave, con una copertura a sbalzo che percorre per 340 metri tutta la banchina mentre la facciata è disegnata da una serie di “ventagli” mobili. Il museo, simbolo del rinnovamento dell’area portuale di Rio de Janeiro, ospita opere d’arte e scientifiche della cultura brasiliana.
Fondation Louis Vuitton
Nel sedicesimo arrondissement, all’interno del piccolo giardino di piante esotiche d’Acclimatation del Bois de Boulogne, sorge dal 2014 la fondazione Louis Vuitton, enorme edificio di vetro, legno e acciaio simile a una nuvola o a un veliero con terrazze panoramiche, progettata dall’archistar canadese Frank O. Gehry e voluta dal magnate Bernard Arnault. Il centro artistico, che ha lo scopo di sostenere e di promuovere la creatività di artisti contemporanei, ospita un auditorium e 11 gallerie che espongono mostre temporanee di giovani talenti e una collezione permanente di opere e installazioni che appartengono alla fondazione e allo stesso Arnault.
Royal Ontario Museum
E’ il più grande museo del Canada, a Toronto, dove sono esposti in più di 40 gallerie 6 milioni di oggetti con una ricca collezione di dinosauri, di arte medio-orientale, africana ed est-asiatica e testimonianze storiche canadesi. Il museo è stato ampliato tra il 2003 e il 2007 dall’architetto statunitense Daniel Libeskind in collaborazione con lo studio Bregman e Hamann Architects su una struttura neo-romanica già esistente; il risultato è un singolare abbinamento tra lo stile antico e quello all’avanguardia di cinque strutture prismatiche, le cui travi d’acciaio creano movimento e dinamicità. Il museo, al cui interno mancano gli angoli e le parti sono inclinate, si distingue per l’uso dell’acciaio e del vetro nelle facciate.
Kunsthaus Graz
E’ il simbolo della città, progettato dagli architetti inglesi Peter Cook e Colin Fournier nel 2003, quando la città austriaca era capitale europea della cultura. Il museo d’arte moderna e dal design innovativo si inserisce perfettamente nel tessuto urbano lungo il fiume Mur. L’edificio a forma di bolla è coperto da più di mille elementi di plexiglas e fa pensare a una struttura aliena; di sera la facciata si illumina e trasmette dei punti luce intermittenti, che creano un forte effetto scenografico, mentre di giorno la luce è assorbita da finestre rivolte a nord, tranne una che è diretta verso est, in direzione della torre dell’Orologio, emblema storico di Graz.
Messner Mountain Museum
E’ uno degli ultimo progetti architettonici di Zaha Hadid, la grande archistar britannica di origine irachena, e fa parte di un progetto artistico voluto dall’alpinista altoatesino Reinhold Messner. Il museo, situato a più di 2mila metri sulla cima di Plan de Corones e inaugurato a luglio del 2015, conclude un circuito di sei diverse sedi alpine sulla storia dell’arrampicata. La sede di Plan de Corones, raggiungibile con la funivia Riscone, ospita in circa mille metri quadrati una libreria, tre livelli di spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee e un piccolo auditorium. L’entrata del museo Messner è inserita nella roccia pendente e invita i visitatori a scendere nel cuore della montagna per eslorare grotte e caverne, mentre dalla parte opposta una terrazza regala una vista mozzafiato sulle Dolomiti.
The National Art Center
Progettato dall’architetto giapponese Kisho Kurokawa nel 2007, il museo d’arte moderna di Tokyo ospita su 4 piani una collezione di 600 opere, in particolare dipinti del XX secolo. Nato su un’antica struttura universitaria, il centro museale nipponico è caratterizzato da una enorme tessitura in acciaio e da una spettacolare facciata in vetro, luminosa e dinamica.
Whitney Museum of American Art
Tra il fiume Hudson e il parco elevato di High Line, nel Meatpacking District di Manhattan, sorge la nuovissima sede del museo Whitney, realizzato nel 2015 da Renzo Piano. Il museo d’arte moderna, dalle forme irregolari, è dedicato principalmente alle opere di artisti americani e ospita una ricca biblioteca. Da nord il museo sembra una maestosa fabbrica e da ovest la forma che assume è quella di una gigantesca nave, ma nel complesso l’irregolarità delle forme dà movimento e nuova vita al celebre museo d’arte statunitense.
Biomuseo Panama
Colori tropicali, metallo e geometrie irregolari: il Biomuseo di Panama, unico nel suo genere, è una creazione di Frank O. Gehry che nel 2014 ha voluto omaggiare la scienza, la biodiversità e la salvaguardia naturale. Il museo interattivo, costruito in volumi asimmetrici e con tetti colorati in alluminio e acciaio lungo la Calzada de Amador, non lontano dal porto principale, riunisce in 4mila metri quadrati e otto sale espositive la storia dell’istmo di Panama, una striscia di terra emersa dal fondo degli oceani e poi diventata il collegamento tra Nord e Sud America, e illustra attraverso alcune installazioni la sua influenza sul cambiamento del clima mondiale.
Zayed National Museum
Nel distretto culturale Saadiyat, a pochi chilometri da Abu Dhabi, il museo nazionale Zayed è uno spettacolare omaggio allo sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, presidente fondatore degli Emirati Arabi Uniti. Progettato dall’architetto britannico Norman Foster nel 2007, il museo offre in 35mila metri quadrati la storia, la cultura e la trasformazione sociale ed economica degli Emirati. Architettonicamente la sede unisce forme contemporanee a elementi tradizionali arabeggianti in un edificio circondato da acqua e immerso nei giardini; la struttura è ispirata al volo e alle piume di un falco: ogni piuma d’acciaio – la più alta si trova a 125 metri – contiene uno spazio espositivo.
San Francisco Museum of Modern Art
Sulla vecchia struttura museale realizzata tra il 1989 ed il 1995 da Mario Botta, nasce il museo d’arte moderna e contemporanea di San Francisco, completamente ristrutturato e rinnovato dallo studio Snøhetta. La nuova struttura del museo, inaugurata nel 2016, è molto più ampia e maestosa e si integra armoniosamente allo stabile originale del museo. La facciata si ispira all’acqua della baia di San Francisco con più di 700 pannelli di vetroresina che sembrano riprodurre il movimento delle onde; la facciata cambia colore nel corso della giornata grazie ai cristalli di silicato inseriti nei pannelli, che catturano le diverse sfumature di luce.
Museu Oscar Niemeyer
A Curitiba, nello stato brasiliano di Paranà, l’archistar Oscar Niemeyer ha realizzato nel 2012 il sorprendente museo che porta il suo nome. E’ un centro di cultura e il tempio dell’architettura, delle opere grafiche e delle arti plastiche brasiliane contemporanee. L’edificio, che sorge su una roccia a picco sul mare della baia di Guanabara, si estende per 35mila metri quadrati e ospita il più grande spazio espostivo dell’America Latina. Sembra un fiore che sboccia dal vaso o una navicella spaziale atterrata sulla collina con vista su Rio. Regala anche esposizioni gratuite e nei fine settiamana si trasforma in un punto d’incontro dei giovani di Curitiba che amano il ballo: molte compagnie di danza, infatti, usano la stravagante area esterna per provare i loro spettacoli.
Maritime Museum di Lingang
Inaugurato nel 2009 nel distretto di Nanhui, a Shanghai, il museo marittimo cinese è stato realizzato dallo studio di architettura GMP. L’edificio è caratterizzato da una copertura che domina le altre costruzioni e ricorda la forma di una vela. Il grande museo si estende su tre piani ed è diviso in tre sezioni diverse: il passato, il presente e il futuro. Nel museo della storia marittima cinese è presente anche un sottomarino, mentre in una sala è possibile “combattere” con i pirati sul mare della Cina; infine un maxi schermo riprende il paesaggio fluviale dal Tibet al mare.
Solomon R. Guggenheim Museum
Al civico 1071 della Fifth Avenue di New York sorge uno dei musei più importanti al mondo e uno dei capolavori dell’architettura contemporanea. Progettato da Frank Lloyd Wright nel 1943, l’edificio in cemento bianco si presenta come una spirale rovesciata composta da 4 anelli e coperta da una volta di vetro; internamente la spirale si innalza per 6 piani. Il museo va visitato partendo dall’alto: alcuni ascensori conducono all’ultimo piano, dal quale si inizia una graduale discesa lungo una rampa inclinata; sui muri della spirale e in alcune stanze lungo il percorso sono esposti i dipinti. Fortemente simbolica, la struttura somiglia a un nastro bianco che si avvolge attorno a un cilindro, in forte contrasto con i grattacieli che lo circondano.
Centre Pompidou Metz
Gli architetti Shigeru Ban e Jean de Gastines hanno firmato nel 2006 il Centre Pompidou di Metz, dedicato all’arte moderna e contemporanea. Il centro museale con la sua meastosa copertura bianca, realizzata in fibra di vetro, fluttuante e dalle linee morbide, ospita un vasto spazio espositivo, una libreria, un auditorium e un bistrot. Il centro d’arte sorge nel distretto dell’anfiteatro di Metz, vicino al centro della città francese in un progetto di riqualificazione urbanistica.
Fonte: ANSA CULTURA